Itinerario al Castello
Il Castello di Santa Maria è conosciuto dai tiranesi come Castellaccio (dal dialetto Castelasc). Elemento fondamentale del sistema difensivo del borgo, fu fatto realizzare da Ludovico il Moro insieme alla cinta muraria per difendere la Valtellina dalla possibili incursioni dei Grigioni. La denominazione di Santa Maria fu data perché furono demoliti ed inglobati nella cinta castellana l’antica chiesa omonima e l’annesso ospedale, esistenti almeno dal secolo XII. La fortificazione di Tirano ebbe importanza più civile che militare, salvo isolati episodi nel secondo decennio del Cinquecento e del Seicento, condizionando in particolare lo sviluppo urbano della città fino ai primi dell’Ottocento. I ruderi del castello e la torre sono stati recentemente restaurati dal Comune di Tirano.
Percorrendo l’itinerario si incontra Piazza Parravicini, dominata dal seicentesco Palazzo Parravicini, al quale si contrappongono una fontana con vasca ottagonale e la Chiesetta dell’Addolorata. Arrivati al Castellaccio, dopo aver ripreso fiato e goduto di uno splendido panorama sulla città; si prosegue verso la Contrada Dosso, uno dei primi nuclei residenziali di Tirano che in epoca tardo-romana costituì una sorta di cittadella non priva di maniero trasformatosi nel Medioevo in castello feudale e successivamente in residenza del Vescovo di Como. Il percorso prosegue verso Porta Milanese (sec. XV) antica via d’accesso verso Milano per poi congiungersi al percorso di salita.